Dal “Lorenzon” buone notizie per il Sambiase, multa e sconfitta per la Vigor, revoca al Rende in 48 ore

Chiuso al pubblico da quasi inizio stagione, domenica lo stadio “Lorenzon” di Rende è stato al centro degli interessi sportivi lametini: la partita della Vigor Lamezia contro i padroni di casa, segnata da un’interruzione dovuta all’ingresso non consentito dei tifosi biancoverdi all’interno del settore ospiti dopo aver forzato uno dei cancelli di ingresso (la società del presidente Rettura è stata multata di 500 euro “per avere propri sostenitori, durante la gara, scavalcato e fatto ingresso nel settore ospiti “nonostante la partita si dovesse svolgere a porte chiuse”. La partita è stata sospesa per circa 8 minuti ed è ripresa dopo che le forze dell’ordine hanno fatto uscire i predetti tifosi dallo stadio”), ha visto nei minuti finali la vittoria della squadra di mister Viscardi che ha di fatto consegnato la matematica vittoria del campionato al Sambiase e proiettato la compagine di mister Fanello alla fase finale dei play off regionali.

Oltre al danno anche la beffa dopo 48 ore, avendo martedì la terna commissariale che guida il Comune di Rende revocato la gestione dell’impianto alla società biancorossa, poiché «oggetto di particolare attenzione nelle relazioni del Prefetto e del Ministro dell’Interno allegate al citato DPR 28 giugno 2023, emerge la sussistenza di plurime illegittimità e di mala gestio amministrativa, da considerarsi – sotto diversi profili- sintomatiche e correlate anche da fenomeni di infiltrazione e di condizionamento sugli organi comunali da parte della criminalità organizzata. La natura e l’entità delle violazioni di legge accertate denotano una condizione di agevolazione e di assoggettamento dell’Amministrazione Comunale, la cui attività è risultata funzionale a garantire non solo indebiti vantaggi economici in danno della Pubblica Amministrazione, ma anche a rafforzare il potere delle organizzazioni criminali sul territorio, consentendo loro il controllo diretto o indiretto di importanti strutture comunali e dei servizi pubblici».

Una gestione affidata alla società biancorossa per 9 anni e sottoscritta nel giugno 2016, ma con valore retroattivo al settembre 2014, per cui si contestano aspetti burocratici relativi tanto all’affidamento diretto quanto alla modalità di rendicontazione dei lavori effettuati, mettendo in dubbio anche l’agibilità dello stadio per come segnalato anche dagli organi federali. Alla vicenda si aggiungono poi le pratiche edilizie per la riconversione dell’area non avviata, ed indagini anche di tipo penale per soggetti collegati direttamente o meno agli esponenti politici e calcistici.

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