“Per fare la differenza dobbiamo creare un gruppo importante per colmare in partenza le difficoltà che ci saranno”
Dopo le prime 2 sedute di allenamento prime dichiarazioni da tecnico biancoverde per Jorge Vargas al canale youtube della Vigor Lamezia.
Con una squadra ancora da assestare (molti i volti giovani nelle prime sgambate effettuate tra “Guido D’Ippolito” e “Rocco Riga” sotto lo sguardo di Vargas ed il suo vice, Tony Lio) il tecnico cileno chiamato a sostituire mister Morgia spiega che a convincerlo son stati «la società che è abbastanza importante e forte, con una storia alle spalle, ma anche la presenza del direttore Martino, senza di lui era difficile prendere tale decisione».
L’ex difensore della Reggina, che in amaranto arrivò proprio grazie all’attuale dg biancoverde, non cela come l’esperienza in campo non sia al momento la stessa in panchina: «nei 4 anni anni in Cile dopo aver smesso di giocare ho iniziato a coltivare la passione di allenare, partendo dall’osservare i vari tornei giovanili e quelli nazionali. Ho avuto poi la fortuna di essere stato in contatto con grandi tecnici, come Trapattoni, Donadoni, Menengheni, da tutti loro ho potuto prendere qualcosa ma il percorso che ho davanti è abbastanza lungo. Ho imparato che nel modo di lavorare e guardare il calcio serve riuscire ad anticipare quanto potrebbe accadere in campo, poi l’ordine, il lavoro ed il comportamento da abbinare alla furbizia ed esperienza».
La nuova sfida non permette però lunghe attese: l’11 aprile sarà già campionato, un’Eccellenza diversa per tutti ed ancora di più per una squadra con tecnico e giocatori diversi rispetto a qualche mese fa.
«Siamo stati parecchio tempo fermi, non possiamo però piangerci addosso pensando di essere in ritardo rispetto ad altre squadre. Serve la testa giusta, per fare la differenza dobbiamo creare un gruppo importante per colmare in partenza le difficoltà che ci saranno», spiega Vargas, ma almeno per i primi periodi sottolinea come l’impostazione sarà in divenire: «è difficile chiedere qualcosa subito ai giocatori, mi aspetto però la giusta aggressività e controllo del gioco dalla squadra. Avere la giusta personalità sia in casa che fuori, capendo però come gestire le situazioni più particolari perché ci saranno giornate positive ed altre negative».
Da un ex difensore si ci attenderebbe maggiore cura per la difesa della propria porta, ed in tal senso il tecnico cileno distingue come «la solidità difensiva è molto importante, dà sicurezza a tutta la squadra. Si fa gol come obiettivo, ma nel calcio moderno serve il giusto equilibrio perché in alcuni frangenti ogni errore si paga a caro prezzo».
Al momento però nessun entusiasmo o proclami: «speriamo di poter contribuire alla costruzione di una squadra e società che riesca ad avere una giusta prospettiva. Sappiamo che sarà molto difficile, ci sono grandi potenzialità ma quello che conta alla fine è quello che dice il campo. Di certo è una sfida affascinante, fino ad una settimana fa non era ancora nei mie piani»